SAFE SOCIAL MEDIA - NEWSLETTER N° 3 - GENNAIO 2012 CHIUDI

L'INTERVENTO FORMATIVO NELLE SCUOLE

L'intervento formativo nelle scuole -frutto di un'analisi preliminare dell'esperienze dei partner, delle buone pratiche individuate, dell'analisi approfondita delle ricerche condotte negli ultimi anni, del confronto attraverso i focus group e del lavoro di equipe di psicologi, pedagoghi, sociologi, economisti, esperti di nuove tecnologie- è rivolto ai ragazzi di età compresa dai 12 ai 17 anni circa.
Il materiale preliminare è disponibile sul sito web del progetto all'indirizzo: http://it.safesocialmedia.eu/materiale.

Ecco alcune informazioni su come è strutturato l'intervento formativo.

CONTESTO FORMATIVO:
Plenaria; gruppi di 2-3 classi presenti in contemporanea con un formatore, alla presenza degli insegnanti.

SUPPORTI DIDATTICI:
Presentazione in powerpoint con elementi multimediali; materiale informativo cartaceo in distribuzione; questionario online.

FASE PRE-INTERVENTO: QUESTIONARIO ONLINE
Prima dell'intervento formativo in classe, attuato secondo modalità di lezione frontale, gli allievi compilano un questionario online, utile per farli riflettere su diversi aspetti legati al loro stile di vita nei confronti dei mezzi di comunicazione sociale. I dati ottenuti dal questionario serviranno anche per raccogliere informazioni sui ragazzi e tarare l'intervento formativo, al fine di renderlo il più possibile personalizzato e quindi più efficace.

ARTICOLAZIONE DELL'INTERVENTO (durata complessiva circa 2 ore):
Presentazione (15 min)
Modulo Internet (30 min)
Modulo videogiochi (30 min)
Modulo tv e media (30 min)
Conclusioni (15 min)

I tre moduli centrali che costituiscono l'intervento sono idealmente collegati, con richiami l'uno all'altro, in modo da fornire una cornice di senso complessiva.
L'ottica entro cui si collocano i tre moduli è positiva e costruttiva: la Rete è parte della vita di ciascuno, è fonte di informazione, utile mezzo di comunicazione e di divertimento (ovviamente a fianco di fonti di informazione, mezzi di comunicazione e divertimenti più "tradizionali").
L'obiettivo è responsabilizzare i soggetti coinvolti, offrendo loro strumenti critici e decisionali perché possano, in autonomia e/o con il sostegno di adulti significativi competenti, evitare o limitare i possibili rischi.
Dopo una premessa generale sull'utilizzo e sull'utilità di Internet, il focus è posto sull'utilizzo dei social network, ormai sufficientemente padroneggiati dei ragazzi (e in parte dagli adulti), in modo da partire da un campo di esperienza comune e condiviso, per poi arrivare a definire i pericoli della navigazione in rete e di eventuali altre forme di comunicazione ad essa connesse (es. cellulari) e le possibili strategie di protezione.
Tale analisi si collega alla tematica del cyberbullismo, del quale si prendono in esame le caratteristiche specifiche che lo connotano e le strategie più indicate per reagire nel caso in cui si sia vittima di tale forma di violenza.
Il tema dei videogiochi (in locale e online) affronterà le diverse tipologie di gioco e i relativi contenuti più frequenti. Si prenderanno in esame le problematiche più frequentemente connesse all'uso di videogiochi (scorrere del tempo, emozioni, immedesimazione, valori/disvalori veicolati), oltre alle caratteristiche specifiche del gioco on line, a richiamo di quanto emerso nel modulo precedente.
Il tema dei valori/disvalori veicolati dai videogiochi consente l'aggancio ai contenuti del modulo sulla tv e i media, nell'ambito del quale si prende in esame l'attuale offerta televisiva e le relative scelte dei ragazzi (programmi violenti, real tv e relativo rischio di immedesimazione analogo a quello insito nei social network e nei videogiochi, consumismo…).
Alla base di ciascun modulo e trasversale ad essi sono il concetto di violenza, contestualizzato ai social media, e le possibili strategie di difesa dagli atti ad essa riconducibili.
La violenza è definita come "l'utilizzo intenzionale della forza fisica o del potere, minacciato o reale, contro se stessi, un'altra persona, o contro un gruppo o una comunità, che determini o che abbia un elevato grado di probabilità di determinare lesioni, morte, danno psicologico, cattivo sviluppo o privazione" (OMS, 2002). Sono considerate violente anche le azioni che vengono messe in atto al fine di minacciare, intimidire qualcuno, oppure gli atti di incuria o di omissione. È violento qualunque atto a causa del quale, senza necessariamente arrivare al contatto fisico, una persona venga messa intenzionalmente da un'altra, o da un gruppo di altre persone, nella condizione di aver paura, vergognarsi, isolarsi, vedere immagini o filmati con contenuti violenti o volgari senza averlo scelto. Questo tipo di violenza è reso particolarmente facile da subire dai nuovi mezzi di comunicazione: cellulari e Internet in particolare, collegano tra loro le persone, ma al tempo stesso le isolano (io sono connesso con altri, ma sono, ad esempio, da solo in camera mia), rendendole vulnerabili agli approcci o messaggi che arrivano via sms, mms, e-mail, chat, link o post, magari diffusi tra tutti gli amici e difficilmente riconducibili ad un mittente identificabile.