Italiani poco pratici di computer

Un recente rapporto dell'Eurostat fotografa la situazione italiana: il 39% non ha mai usato un computer, e il 46% di quelli che lo usano non sanno fare un “copia e incolla”.

La capacità offensiva del web aumenta con la nostra inesperienza. Meno sappiamo navigare, meno sappiamo come è fatto un computer e più saremo esposti alle aggressioni multimediali.  
Per identificare una persona avveduta, esperta si usa in gergo il termine “skillato” che fa riferimento alle nozioni pratiche, di vita vissuta. Da un recente rapporto di Eurostat, di fine marzo, è emerso che gli italiani non sono per niente “skillati” quando usano un computer.    
E si collocano quasi sempre fra gli ultimi cinque paesi dell'intero contesto europeo. Il 39% non ha mai usato un computer, e più della metà di quelli che lo usano non sanno fare un “copia e incolla”. Non sono dati confortanti. Il rapporto Eurostat mostra le statistiche di 27 paesi europei: dopo di noi ci sono Bulgaria, Romania, Grecia, con una quasi parità con Cipro e Polonia.    
Le stime riguardano la popolazione dai 16 ai 74 anni (Gruppo I), con una focalizzazione particolare su quella compresa fra i 16 e i 24 anni (Gruppo II). Vediamo qualche dato. Abbiamo detto che il 39% della popolazione del Gruppo I non ha mai usato un computer, ma esiste un 10% di giovani del Gruppo II che ugualmente non la ha mai fatto. Per fare un confronto, pur escludendo i paesi “virtuosi” come Svezia e Inghilterra (in cui tutti i giovani usano un computer e meno del 5% della popolazione totale non lo usa), Francia e Spagna ci battono di alcune distanze.  
In Spagna solo il 2% dei giovani non usa il computer, in Francia sono il 7%.   Nel dettaglio sono poi analizzate 4 “skill” diverse per complessità. Queste le risposte italiane:  
1. copiare e incollare un dato (Gruppo I: lo sa fare il 54%; Gruppo II: 85%);
2. utilizzare formule matematiche su programmi come Excel (Gruppo I: lo sa fare il 35%; Gruppo II: 61%);  
3. creare presentazioni elettroniche (Gruppo I: lo sa fare il 23%; Gruppo II: 50%);     
4. scrivere un programma con un linguaggio informatico (Gruppo I: lo sa fare il 9%; Gruppo II: 18%).

Infine, i laureati in informatica in Italia sono appena l'1,3% ed è il dato più basso di tutti, se si esclude la Romania (0,9%).   
Con questi dati alla mano, diventa ancora più importante fare comunicazione sul web, educare ad una navigazione sicura, informare sui pericoli. Essere informati è la prima regola. La consapevolezza viene prima di tutto, la cautela coincide con il grado di informazioni che si ha.  
In alternativa ci sono i filtri per le famiglie che rendono la vita più semplice e sicura.  
Il sonno della ragione genera mostri, diceva una celebre incisione di Goya nel 1797. Non è cambiato molto da allora, con la differenza che i mostri di oggi possono viaggiare in via digitale.

Ultimo aggiornamento (Giovedì 19 Aprile 2012 15:51)

 
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