Bambini sicuri sui social media
Pubblicata sulla rivista online "Città Nuova" un'intervista sul tema della sicurezza dei bambini sui social media e del progetto SSM. Troppi pericoli si nascondono nel Web per i più piccoli. Come aiutarli a difendersi? E quali regole devono fissare i genitori? Ne parliamo con Francesca Ranni, coordinatrice del progetto Safe Social Media per l’associazione Davide.it.
I bambini sono oggi nativi digitali. Sembrano conoscere il mondo virtuale del web e cosa farci quasi di default. Ma questo spazio non sempre è un luogo adatto a loro, alle loro giovani menti, alla loro età, alla loro inesperienza del mondo, quello reale. Spesso i genitori temono quello che possono fare in Rete tutto il giorno. Ma da una parte non riescono, o non vogliono, staccarli dagli schermi e dall’altra, troppo spesso, non sanno come difenderli durante la navigazione.
Sensibilizzare figli e genitori a un uso consapevole di questi strumenti si può. È l’ambizioso obiettivo che si pone il progetto "Safe Social Media". Abbiamo incontrato la dott.ssa Francesca Ranni, coordinatrice del progetto per l’associazione "Davide.it Onlus", capofila del progetto, che ci ha spiegato meglio in cosa consiste.
Adolescenti e crisi: uno su tre ha poca fiducia nel futuroNonostante l'Unione Europea si sia impegnata ad attenuare le disuguaglianze sociali di 20 milioni di cittadini entro il 2020, la crisi finanziaria si fa sentire soprattutto tra chi ne è meno responsabile ma nello stesso tempo è più vulnerabile alle conseguenze: i bambini. In una lettera aperta al Consiglio d'Europa, Eurochild afferma che un bambino su quattro vive in povertà. Tutto ciò ha conseguenze sulle aspettative e sui valori delle generazioni future: un adolescente su tre pensa che nel proprio Paese avrà poche possibilità nel futuro, soprattutto se è una donna, un immigrato o ha a disposizione poche risorse economiche. Nonostante per il 46% degli intervistati la solidarietà sia un valore fondamentale, i bambini con un basso livello di fiducia nel proprio futuro sono i meno disposti a impegnarsi in prima persona per migliorare la società (16%). Questi dati emergono da un'indagi e effettuata su un campione rappresentativo di 6000 studenti italiani e spagnoli dai 12 ai 16 anni nell'ambito di Safe Social Media (www.safesocialmedia.eu), progetto internazionale volto a prevenire e combattere la violenza presente nei social media. Anche se la percentuale di adolescenti con inclinazioni localiste in Italia è inferiore rispetto alle generazioni precedenti (40%), probabilmente grazie a Internet e ai nuovi media, solo il 24% ritiene che ogni cultura, anche non occidentale, abbia qualcosa di positivo da insegnare.
L'indimenticabile esperienza a Barcellona dei vincitori del concorsoLe classi vincitrici del primo premio hanno potuto trascorrere alcuni giorni a Barcellona, unendo la gita, alla visita culturale, all'incontro con i ragazzi della scuola del Paese partner.
|